Smart Working activity report
Nel 2020 l'Italia, causa covid, si accorge della possibilità di far lavorare in modalità agile. Si adotta, finalmente, ciò che all'estero era realtà da decenni: lo Smart Working: un'opzione lavorativa moderna che coniunga la flessibilità al raggiungimento degli obiettivi lavorativi. Ci sono tonnellate di libri che spiegano in dettaglio quanto il benessere del lavoratore, specie chi svolge attività intellettive e creative, possa influire positivamente sui risultati professionali, eppure ad emergenza sanitaria peraltro non ancora pienamente superata, la governance morde pesantemente sul freno. Con paradossi che il lavoratore che opera in regime smartworking debba rendicontare dettagliatamente la propria attività, spesso a differenza di chi lavora tradizionalmente in ufficio.
Se poi aggiungiamo altri due ingredienti: operare nel settore Pubblico spesso additato come fannullolandia e poi svolgere attività di Ricerca (che significa cercare, ma non sempre trovare risultati) il rischio concreto è di perdere la bussola e non capire se il lavoro che viene svolto andrà disperso o sarà tenuto in considerazione.
Su richiesta di fornire, nelle giornate in cui lavorerò in regime di smartworking, una dettagliata relazione di ciò che viene svolto ho quindi deciso, effettuando in significativa parte attività di sviluppo software, di iniziare a pushare su un apposito repository ogni cosa che produco. Si tratterà prevalentemente di codice per organizzare dataset costruiti in modo "non standard", algoritmi computativi, script di utility (magari anche per splittare file audio ad una certa posizione). In ogni listato cercherò in cima di illustrare, anche sommariamente, cosa fa o dovrebbe fare il singolo programma o script.